"Datti al giardinaggio". Questa una delle frasi più comuni usate in maniera dispregiativa.
"Visto che non sei bravo a fare l'attività richiesta....."
Ma forse chi si esprime in questo modo non sa che dietro ci sono anni di studi. E forse non sa neanche che dietro il giardinaggio c'è la botanica.
Una scienza fondamentale per l'esistenza dell'uomo. E forse ancora non sa neanche che grazie al giardinaggio si favorisce la diffusione di polline.
Ma quando i giardini si presentano ordinati e fioriti e quando nella'aria si diffonde la miscellanea di fragranze, il pensiero non può che volare e fermarsi sulle persone che del giardinaggio ne hanno fatto una questione di vita.
Non c'è effettivamente l'interesse di creare cultura. Si parla solo di "Green Economy", di soluzioni "eco-sostenibili" o "eco-compatibili" oppure di mode, come la Vegecture (Green Architecture), che vedono nascere progetti e realizzazioni, come ultima tendenza dell’architettura contemporanea, che vanno verso la realizzazione dell’idea di città-foreste.
In parole povere le piante finiscono sulle case.
Da non molto tempo, poi, vi è la diffusione degli orti fatti in casa. Molta gente prova a coltivare gli ortaggi più semplici per risparmiare qualcosa in più dalla spesa e poi perché ci si fida poco dei coltivatori o dei fornitori (vedi il caso della Terra dei fuochi).
Ultima notizia, in periodo di crisi, è quella della possibilità di creare duecentomila posti di lavoro grazie al "ritorno all'agricoltura".
Che cosa si può dedurre da tutto ciò?
Che anche volendo staccarsi dalla terra (in tutti i sensi) prima o poi saremo costretti a "tornarci"!
Parlando di agricoltura: è cambiata! Sia per le nuove tecniche di semina, sia per i macchinari utilizzati. Non si parla più di forza uomo-animale ma solo di forza macchina.
E poi c'è l'eterna battaglia tra prodotti bio e prodotti OGM...ma questa è un'altra storia.
Il territorio, più semplicemente la terra, è una risorsa enorme. Sia esso sfruttato per l'agricoltura che per la creazione di aree protette, parchi, riserve naturali.
Ma mancano i fondi! - altra frase comune.
Ecco il motivo di tanta arretratezza. I fondi servono solo a coloro i quali vogliono trarne profitto.
Se ci fosse la cultura del verde (e parlo per le aree verdi pubbliche e/o parchi) si potrebbe fare affidamento in parte al volontariato.
Una comunità intera che lavora per lo sviluppo delle aree verdi porta a risultati inimmaginabili, senza contare il possibile coinvolgimento di scuole ed università e senza escludere l'indotto.
In realtà si preferisce perire di inedia.
Nessun commento:
Posta un commento